6° seminario
Il liberalismo contemporaneo. L'esperienza della Thatcher
prof. Antonio Masala - IMT Alti Studi di Lucca
25 febbraio 2011 - Università Magna Graecia di Catanzaro
 
 
 
Gli anni di governo di Margaret Thatcher (4 maggio 1979 - 28 novembre 1990) rappresentano uno dei più radicali esempi di cambiamento nella cultura politica di un paese democratico, al punto che molti commentatori si riferiscono ad esso come se si trattasse di una vera e propria rivoluzione. Un primo elemento che salta agli occhi è che si trattò di una rivoluzione che cambiò in maniera marginale l’assetto istituzionale del paese, o per meglio dire non cambiò in maniera volontaria e formale la costituzione e le istituzioni britanniche. Alla fine dell’esperienza di governo della Thatcher non erano cambiate le istituzioni politiche formali, le prassi istituzionali, la legge elettorale o il sistema dei partiti. Tuttavia ad essere mutato era il paese nel suo complesso: era cambiata l’economia, era cambiato il welfare state, ma soprattutto era cambiata la cultura politica dei due principali partiti e di gran parte dell’elettorato. Una domanda interessante da porsi è allora come questo cambiamento sia stato possibile, quali ne siano stati gli “ingredienti”. Quale è stato il ruolo del politico Margaret Thatcher, della sua leadership? Quanto hanno inciso la fortuna e quanto le caratteristiche delle istituzioni politiche anglosassoni? La Thatcher è stata la creatrice unica, e consapevole, di un tale cambiamento (idea che ha condotto alcuni commentatori a parlare di “thatcherismo”, quasi si trattasse di una nuova ideologia politica) oppure è stata coautrice, se non anche, in parte, prodotto essa stessa di un tale processo di cambiamento? È lei che ha saputo fare un “uso politico”, più o meno spregiudicato, della storia, o almeno di una certa interpretazione dei fatti storici, oppure è stata lei stessa il prodotto di una autentica tendenza storica che si andava realizzando in Gran Bretagna indipendentemente dalla sua persona? Se vista sotto questa luce l’esperienza del thatcherismo appare non solo un interessante evento storico e politico, ma anche una ideale cartina di tornasole per interrogarsi su come nelle democrazie mature siano possibili dei cambiamenti politici in senso liberale, e per osservare come tali cambiamenti possano talvolta apparire paradossali se analizzati sulla base del duplice binario della teoria e della prassi politica. .
 
Il prof. Antonio Masala è ricercatore e docente di Filosofia politica all’IMT Alti Studi di Lucca, dove insegna Political Thought e Political Science. Si occupa da tempo della tradizione liberale contemporanea, e ha dedicato particolare attenzione alla figura di Bruno Leoni, per il quale ha scritto la prima biografia intellettuale (Il liberalismo di Bruno Leoni, Rubbettino 2003) e curato la pubblicazione delle opere. Tra i suoi interessi più recenti si segnalano alcuni studi sull’evoluzione della filosofia politica nel secondo dopoguerra (Morte presunta e resurrezione incerta della filosofia politica nel secondo dopoguerra, “Il Politico”, 2009) e altri, in corso di pubblicazione, su Margaret Thatcher.